mercoledì 20 maggio 2009

lo riporto qua...dal blog fragole buone buone GRAZIE :)

CONSERVIAMO ENERGIA PER AMORE
di Gianumberto Accinelli
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Chi di noi non ha mai trovato enormi difficoltà ad esternare il sentimento che sta provando per la persona, con cui pure vorrebbe stringere un legame d’amore? Chi tra noi non ha mai cercato impercettibili segnali allusivi in gesti apparentemente insignificanti dalla persona in questione? Chi di noi non è mai caduto nello sconforto per aver valutato alla stregua di un diniego uno di questi gesti? E chi tra noi non si è mai sentito trasportare sulle stelle quando gli è parso di intendere qualcuno di questi gesti come il segno di un amore finalmente ricambiato? E chi tra noi non è sprofondato quando si è reso conto di aver clamorosamente frainteso il significato di questi segnali?
Sembra, insomma, che per la nostra specie la decodificazione del sistema di comunicazione che avviene attraverso le emozioni sia un’impresa difficile, più spesso condannata al fallimento,. L’Homo sapiens sapiens è a tutti gli effetti l’essere più evoluto, più intelligente, più spavaldo del nostro pianeta eppure, quando si tratta di esprimere i sentimenti, diventa improvvisamente vulnerabile. È come se il suo forbito linguaggio, che pur lo distingue dagli altri animali, tornasse ad essere un insieme involuto di sonorità gutturali, quali dovevano essere quelle emesse dai nostri antenati nelle antiche savane d’Africa (da cui proviene la nostra specie).
Molti insetti hanno risolto brillantemente il problema dell’incontro tra i sessi e lo hanno decisamente semplificato pur mantenendo il giusto romanticismo. Pensate che le femmine di farfalla, soprattutto quelle notturne, sono in grado di emettere nell’ambiente un magico aroma, chiamato feromone sessuale, in grado di far innamorare migliaia di maschi in una area di diversi chilometri. I maschi, quando percepiscono anche singole molecole di questa alchemica sostanza, perdono completamente la testa, smettono di occuparsi delle loro faccende (svolazzare attorno ad una luce o suggere dei liquidi) e si precipitano verso la fonte profumata. Il primo che arriva avrà la meglio e si potrà accoppiare con la femmina. Al contrario di quello che succede nella nostra specie, la manifestazione dell’amore non conosce fraintendimenti o interpretazioni sbagliate; nel loro caso l’amore non si affida ad ambigui gesti
ma assume la precisa forma di una sostanza profumata e potentissima.
Però i campioni e i più eleganti “manifestanti” d’amore del regno animale sono sicuramente le lucciole che in maggio illuminano d’immenso i prati e i boschi con il loro splendente andirivieni. Al pari del fatato profumo emesso dalle femmine delle farfalle notturne, anche la luce delle lucciole significa una sola cosa: amore.
Vediamo più da vicino come funziona questo meccanismo. Le lucciole che osserviamo svolazzare ed illuminare i sottoboschi altro non sono che maschi innamorati in cerca di una femmina. Le femmine non hanno le ali e vengono dette neoteniche in quanto non assumono mai le sembianze di un adulto: rimangono larve, anche se sessualmente mature. Non diventando adulte non sviluppano mai le ali (prerogativa degli adulti) e al posto di svolazzare vanno a fare sei passi (gli insetti hanno sei piedi) per i prati. Quando sopraggiunge il crepuscolo e nella terra scendono le tenebre, le lucciole femmine decidono che è giunta l’ora di cercare il loro principe azzurro. Si arrampicano sopra un filo d’erba e iniziano ad emettere il famoso flebile luccichio intermittente dall’addome.
Quando tutto si spegne, quando la terra si fa scura e il cielo diventa di colore blu cobalto, allora anche nei maschi delle lucciole si infiamma un sentimento romantico ed essi svolazzano alla ricerca delle loro principesse bambine. Al pari delle loro compagne anche i maschi manifestano la loro dolce emozione accendendo il cuore e la parte distale dell’addome con una luce intermittente. E quando un maschio sorvolando un prato intravede su un filo d’erba una luce con la medesima pulsazione allora il gioco è fatto, l’alchimia dell’amore sarà nuovamente comparsa su questa terra e il mistero della vita verrà tramandato. Il maschio ha infatti riconosciuto, grazie alla particolare intermittenza della luce, una femmina della medesima specie, è sceso e dopo alcuni giorni dalle esternazioni amorose, la femmina deporrà numerose uova da cui sgusceranno tante larvette affamate.
Questa progenie non si comporterà da figli dell’amore e non manifesterà alcun sentimento poetico: le larve delle lucciole sono infatti dei voracissimi predatori di lumache e chiocciole che attaccano in gruppo sbranandone diversi esemplari. Ed è per questo motivo che le lucciole sono molto abbondanti nei luoghi ricchi di calcare. Il calcare infatti è una sostanza essenziale per costruire la conchiglia della chiocciola e quindi questi luoghi abbondano di tali molluschi. Dove ci sono le prede ci sono anche i predatori ed ecco spiegato il ricco sfarfallio luminoso sopra i prati ricchi di calcare.
Dopo aver sbranato diversi molluschi e dopo essere diventati adulti, le lucciole si redimono cambiando dieta (gli adulti si nutrono di nettare dei fiori) e facendosi pervadere da un dolce sentimento in virtù del quale hanno messo a punto il sistema energetico più efficiente sulla terra. Pensate che il processo chimico che avviene per produrre la luce dissipa solo il 2% in calore. In una normale lampadina ad incandescenza circa il 90% dell’energia utilizzata viene dissipata in calore e solo il 10% diventa effettivamente luce.
Una grande efficienza per una grande messaggio.


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